a cura di Micaela Crisma, psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it
Il modo in cui ci vediamo allo
specchio ha a che fare con la nostra autostima. L'autostima non è un concetto
monolitico, ma è costituita da tanti aspetti. Ad esempio, la mia autostima può
derivare da come valuto la mia immagine corporea, ma anche il mio successo nello
studio, nelle relazioni, nel lavoro, come genitore, nello sport, nella musica,
nelle abilità manuali, ecc. Se associo tutta la mia autostima all'immagine
corporea faccio un esame veramente poco accurato della realtà. Da anni
psichiatri e psicologi riconoscono che alla base di disturbi alimentari molto
gravi come l'anoressia o la bulimia nervosa ci sia un problema di autostima, o
meglio la tendenza a valutare il proprio valore sulla base dell'immagine
corporea percepita (non sempre realistica). In pratica la persona, di solito
una giovane donna, si vede sempre troppo grassa, si sottopone a diete ferree e
dannose impossibili da seguire, finisce per abbuffarsi come reazione al digiuno
e tende a riprendere ancora più peso, per poi rimettersi a dieta, in un circolo
vizioso di sofferenza senza fine. Se vi trovate in questa condizione, sappiate
che è possibile uscirne. Talvolta è necessario l'intervento di uno specialista,
altre volte è sufficiente impegnarsi a seguire un buon programma di auto aiuto
(se volete dei consigli gratuiti, scrivete pure alla nostra associazione).
Ma torniamo a noi e impariamo a
far volare la farfalla, a liberarla dallo scafandro.
Vi suggerirò di seguito alcuni
esercizi per imparare ad amare di più voi stesse. Se vi va scrivete qui sul blog,
e condividete, anche in via anonima, le vostre emozioni, impressioni, critiche
o suggerimenti.
Primo esercizio: mettetevi
davanti allo specchio a figura intera e scorrete lentamente con lo sguardo il
contorno del vostro corpo e i tratti del viso. Fatelo lentamente e,
soprattutto, non giudicate. Anzi, sforzatevi di avere uno sguardo affettuoso.
Lasciate scorrere lo sguardo e osservate, come fareste davanti a un panorama o
a un quadro astratto. Prendete nota mentalmente delle cose che vi colpiscono e
chiedetevi se state esprimendo un giudizio o se siete capaci solo di osservare.
Dopo circa 5 minuti potete
fermarvi e riflettere. Vi siete soffermate solo sui difetti? O siete riuscite a
cogliere anche qualche buona qualità? Che emozioni provavate? Siete riuscite a
provare un po' di affetto per voi stesse e per il vostro corpo?