Via Genova, 14 - 34121 Trieste (TS)
e-mail: associazione.accse@gmail.com
tel: 329 0131925

lunedì 11 novembre 2013

Report sulla giornata di formazione


La giornata di formazione su "La consulenza tecnica psicologica per la persona offesa" si è appena conclusa, con gran soddisfazione reciproca delle organizzatrici e delle partecipanti. La sala dell'Associazione era piena, a conferma di un tema sentito e sul quale c'è bisogno di confrontarsi e di imparare molto. 
Le relazioni, tenute dalla dr. Maria Grazia Apollonio e dalla dr. Micaela Crisma, sono state apprezzate per la chiarezza espositiva e la ricchezza di contenuti e di spunti per la discussione. Ci sono stati due momenti di dialogo vivaci, testimonianza diretta dell'interesse suscitato, per non parlare dei momenti informali di conoscenza che si sono creati nel piacevole coffe break al White Bar.
Insomma, un momento prezioso di formazione, da continuare e da realizzare insieme, come è intenzione di diverse partecipanti che hanno espresso la volontà di aderire al nuovo progetto di ACCSE a favore delle vittime di violenza. 





Per la galleria completa delle foto, potete andare all'album pubblicato sulla nostra pagina Facebook! Clicca qui.


venerdì 20 settembre 2013

Ancora pochi posti...

Riservato a psicologi, psicoterapeuti e studenti di psicologia, il corso di approfondimento sui disturbi d'ansia si propone come un'occasione per sperimentare alcune tecniche consolidate della terapia cognitiva e per discutere le potenzialità della misurazione quantitativa nel processo di diagnosi, assessment e stesura dell'intervento. 
Il corso partirà al raggiungimento di un numero minimo di iscritti, per altre informazioni vi rimandiamo al post scritto in precedenza (basta cliccare qui). 

mercoledì 18 settembre 2013

Corso pratico di addestramento al Rorschach

Visto il successo ottenuto dalle scorse edizioni, parte il 30 settembre un corso di addestramento al Rorschach,  per l'applicazione in ambito forense. 
Il corso sarà tenuto dalla dr. Micaela Crisma in 10 incontri a cadenza quindicinale, il lunedì dalle 17.30 alle 20.30. Riservato a psicologi e laureandi in psicologia, prevede il seguente programma di massima, che potrà essere variato leggermente per accordarsi a specifiche esigenze dei partecipanti:

- introduzione teorica al Rorschach e all'utilizzo in ambito forense
- perché il metodo Exner?
- Regole per la somministrazione e la validità del protocollo
- siglatura delle risposte
- l'utilizzo dei software
- il sommario strutturale
- l'interpretazione per cluster
- la routine interpretativa


L'approccio è pratico e applicativo, sono previste molte esercitazioni. Alla fine verrà rilasciato attestato di frequenza a chi ha seguito almeno l'80% delle ore di lezione.

Per informazioni ulteriori, rivolgersi a: micaela_crisma@yahoo.it (cell: 349 1700137)

lunedì 9 settembre 2013

Corso di approfondimento sui disturbi d'ansia

Al giorno d’oggi sempre più spesso allo psicologo/psicoterapeuta arrivano richieste di 
consulenza/terapia per problematiche legate all’ansia e alla gestione di quest’ultima e delle sue conseguenze. Pertanto, lo scopo di questi incontri consiste nel sensibilizzare i partecipanti relativamente a questo argomento e di fornire loro alcuni strumenti che possano avere un’utilità in ambito clinico.
Il corso è suddiviso in due incontri da quattro ore cadauno. Nel primo incontro verranno sia 
approfonditi i Disturbi d’Ansia e tutte le loro manifestazioni secondo i criteri del DSM IV-TR sia discussi e analizzati gli strumenti che indagano il livello e il tipo di Ansia sollecitando e stimolando i partecipanti alla misurazione quantitativa di costrutti psicologici e cognitivi che risulta essere un ottimo ausilio per ottimizzare il processo di diagnosi, assessment e stesura dell’intervento; nel secondo incontro verranno presentati e discussi alcuni casi clinici e verranno svolte alcune esercitazioni pratiche.
Tutti gli argomenti saranno trattati seguendo l’approccio cognitivo-comportamentale.

A CHI E’ RIVOLTO
Il corso è rivolto a psicologi e psicoterapeuti, laureandi in psicologia o specializzandi in 
psicoterapia.

ISCRIZIONE, COSTI E PAGAMENTI
La richiesta di iscrizione dovrà pervenire entro il 21 settembre 2013 via e-mail a: 
giurcodorlando.psicologhe@yahoo.it. L’iscrizione verrà poi formalizzata durante il primo incontro.
Al momento dell’iscrizione è richiesto il tesseramento all’ACCSE per un importo pari a 35 euro che avrà durata annuale e che permette agli iscritti di usufruire di due colloqui e/o supervisioni gratuite ed altri servizi offerti dall’associazione. Nel caso in cui la persona sia già socia ACCSE, non le sarà richiesto alcuna quota di iscrizione.
Il costo del corso di approfondimento è pari a 70 euro.
Il numero minimo è di 5 partecipanti.
ATTESTATO FINALE
Al termine del corso, a coloro che avranno frequentato almeno l’80% delle ore, verrà rilasciato un attestato finale di partecipazione al Corso di approfondimento sui Disturbi d’Ansia.

SEDE E ORARI
Gli incontri avranno luogo il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30 presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia di Via Genova 14 – II piano. 
In particolare:
1. Sabato 28 settembre: 

  • I disturbi d’Ansia secondo il DSM IV-TR
  • Test e strumenti

2. Sabato 12 ottobre: 

  • Casi clinici ed esercitazioni

REFERENTI
dott.ssa Francesca d’Orlando
dott.ssa Roberta Giurco

INFORMAZIONI
Per ulteriori informazioni mandare un’e-mail a giurcodorlando.psicologhe@yahoo.it ; 
francescadorlando@yahoo.it ; roberta.giurco@gmail.com oppure telefonare a: 3313335247-
(dott.ssa Francesca d’Orlando) – 3315011629 (dott.ssa Roberta Giurco).

domenica 8 settembre 2013

un assaggio...

Settembre, si sa, è tempo di ripresa, di cambiamento e di nuovi inizi...
ACCSE non è da meno, stiamo preparando novità e attività per affrontare insieme, con ottimismo ed energia, le nuove stagioni!
Nei prossimi giorni vi presenteremo in dettaglio le iniziative di quest'anno, intanto ecco qualche "assaggio" per questo mese:
- riprende il corso della dr. Crisma sull'utilizzo del Rorschach in ambito giuridico. E' prevista anche una riedizione che dovrebbe partire a fine mese, il lunedì dalle 17.30 alle 20.30
- parte un corso sul trattamento dei disturbi d'ansia, riservato a psicologi e psicoterapeuti, laureandi in psicologia o specializzandi in psicoterapia
- riprende la supervisione di gruppo
- sono in allestimento vari corsi aperti a tutti sui temi che ci sono cari: supporto alla genitorialità, assertività e sviluppo personale, bullismo e scuola, anziani e famiglia...
Insomma, seguiteci da vicino per restare aggiornati!

giovedì 1 agosto 2013

4 - Altri esercizi

a cura di Micaela Crisma, psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it


Oggi la proposta è di provare a dare un altro significato a quelli che voi considerate difetti o mancanze fisiche.
Vi siete già guardate abbastanza allo specchio nei precedenti esercizi, quindi non vi chiedo di farlo di nuovo. Semplicemente, scrivete su un notes i tre peggiori vostri difetti fisici e che cosa ne pensate.
Prima di proseguire vi ricordo che una bassa autostima è spesso il risultato di un pregiudizio. Se parliamo di immagine corporea e se non vi piacete è molto probabile che abbiate voi stesse un vero e proprio pregiudizio verso il vostro corpo! Provate allora a rileggere quello che avete scritto e immaginate che il discorso provenga da una matrigna (tipo favola di Cenerentola per intenderci) invidiosa e pettegola. Voi sapete che questa persona esagera e dice delle cattiverie e avete il compito di difendere la nostra eroina. Cosa potete ribattere? Immaginiamo che la matrigna-orco-suocera (o chi vi pare) dica: hai la pancia piena di smagliature! Come ci difendiamo? Possiamo dare un significato positivo e costruttivo? Ad esempio: la mia pancia e le smagliature sono la testimonianza che ho dato alla luce un bimbo di cui sono molto orgogliosa. Oppure: quante rughe e che occhiaie! Risposta: certo sono una donna che ha vissuto intensamente e le rughe dimostrano il cammino e l'esperienza fatte. O ancora, in un'altra vena: sei grassa! Risposta: forse lo sono rispetto alle modelle o alle attrici anoressiche. Casomai sono robusta (o formosa, o ben piantata) e ho un gran bel sedere (o un gran bel seno, a seconda di qual è la vostra fortuna).
Con questi esempi spiritosi spero di avervi trasmesso l'idea che è molto importante il nostro atteggiamento. Se riusciamo ad accettarci per principio non solo ci ameremo di più, ma saremo effettivamente più belle anche agli occhi degli altri. Inoltre, se abbiamo un problema concreto che si può risolvere, saremo più pronte ad affrontarlo serenamente. Se mi odio e penso di essere un fallimento, qualunque miglioramento sarà molto difficile. Se mi apprezzo e provo affetto per tutta me stessa, accetterò di mettere in discussione ciò che serve e avrò fiducia di ottenere dei risultati.

Chiudo con una piccola nota: Sembra che negli ultimi anni molte case di moda abbiano ridotto le taglie dei vestiti, rendendoli più adatti a donne magre e poco formose. Sarò vero? Forse è solo una diceria, ma potremmo anche usare questa notizia per decidere che non siamo noi ingrassate, ma è la taglia a non essere più quella di una volta...

mercoledì 31 luglio 2013

3 - Facciamo volare la farfalla


a cura di Micaela Crisma, psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it



Il modo in cui ci vediamo allo specchio ha a che fare con la nostra autostima. L'autostima non è un concetto monolitico, ma è costituita da tanti aspetti. Ad esempio, la mia autostima può derivare da come valuto la mia immagine corporea, ma anche il mio successo nello studio, nelle relazioni, nel lavoro, come genitore, nello sport, nella musica, nelle abilità manuali, ecc. Se associo tutta la mia autostima all'immagine corporea faccio un esame veramente poco accurato della realtà. Da anni psichiatri e psicologi riconoscono che alla base di disturbi alimentari molto gravi come l'anoressia o la bulimia nervosa ci sia un problema di autostima, o meglio la tendenza a valutare il proprio valore sulla base dell'immagine corporea percepita (non sempre realistica). In pratica la persona, di solito una giovane donna, si vede sempre troppo grassa, si sottopone a diete ferree e dannose impossibili da seguire, finisce per abbuffarsi come reazione al digiuno e tende a riprendere ancora più peso, per poi rimettersi a dieta, in un circolo vizioso di sofferenza senza fine. Se vi trovate in questa condizione, sappiate che è possibile uscirne. Talvolta è necessario l'intervento di uno specialista, altre volte è sufficiente impegnarsi a seguire un buon programma di auto aiuto (se volete dei consigli gratuiti, scrivete pure alla nostra associazione).
Ma torniamo a noi e impariamo a far volare la farfalla, a liberarla dallo scafandro.
Vi suggerirò di seguito alcuni esercizi per imparare ad amare di più voi stesse. Se vi va scrivete qui sul blog, e condividete, anche in via anonima, le vostre emozioni, impressioni, critiche o suggerimenti.
Primo esercizio: mettetevi davanti allo specchio a figura intera e scorrete lentamente con lo sguardo il contorno del vostro corpo e i tratti del viso. Fatelo lentamente e, soprattutto, non giudicate. Anzi, sforzatevi di avere uno sguardo affettuoso. Lasciate scorrere lo sguardo e osservate, come fareste davanti a un panorama o a un quadro astratto. Prendete nota mentalmente delle cose che vi colpiscono e chiedetevi se state esprimendo un giudizio o se siete capaci solo di osservare.

Dopo circa 5 minuti potete fermarvi e riflettere. Vi siete soffermate solo sui difetti? O siete riuscite a cogliere anche qualche buona qualità? Che emozioni provavate? Siete riuscite a provare un po' di affetto per voi stesse e per il vostro corpo?

martedì 30 luglio 2013

2 - Smontiamo lo scafandro!


a cura di Micaela Crisma, psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it




Per prima cosa, dopo esservi viste e giudicate allo specchio, considerate più di una possibilità.
Forse siete realistiche rispetto ad alcuni difetti. A quel punto conviene riconoscerli sdrammatizzando e vedere che si può fare senza maltrattarsi e rovinarsi la vita. Cerchiamo di proporci degli obiettivi realizzabili e per gradi. Se peso 150 chili è ovvio che dovrò dimagrire per la mia salute. Ma non occorre farlo in un mese e soprattutto non posso aspettarmi di indossare la taglia 42 (scusate, forse la moda attuale considera obesa la donna che porta la taglia 42?). Mi devo dare tempo. E devo gratificarmi e complimentarmi con me stessa per ogni piccolo passo avanti, me lo merito. In caso di reale necessità, meglio affidarsi a un medico nutrizionista piuttosto che improvvisare leggendo l'ennesima novità in fatto di diete sul giornale.
Forse però siete un po' troppo severe. Perché ritenete di essere grasse, sciupate o di avere la pelle invecchiata? Con chi vi state confrontando? Avete tenuto conto della vostra età e di tutte le sfide della vita che avete superato? Molto spesso, in automatico, ci confrontiamo con le migliaia di immagini con cui veniamo bombardate ogni giorno da TV, riviste, Internet, pubblicità. E dimentichiamo che le attrici, le cantanti, le modelle, oltre a fare spesso una vita d'inferno per ottenere certi risultati, vi investono ore e ore di cure, palestra, associate a diete da fame e a un investimento finanziario esorbitante. Se ciò è già folle per chi ha fatto dell'immagine il proprio mestiere, non è perlomeno eccessivo da parte di chi nella vita fa tutto altro? Ricordatevi che i mass media creano dei nuovi bisogni nella gente per trarne profitto, in questo caso vendendovi come rimedio diete, cosmetici, chirurgia estetica, vestiti e scarpe importabili. Ricordatevi anche che lo fanno spesso con mezzi sleali. Ad esempio sapevate che praticamente tutte le immagini vengono ritoccate in modo da eliminare eventuali difetti sui volti e corpi di modelle già bellissime? Noi purtroppo il cancellino per rendere invisibili le rughe e le smagliature non lo possediamo, magari sarebbe più saggio affezionarcisi?



lunedì 29 luglio 2013

1 - Lo scafandro e la farfalla


a cura di Micaela Crisma, psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it



Prendiamo a prestito il titolo di un bellissimo film per descrivere come molte donne si sentono rispetto al proprio corpo. Desidereremmo essere belle come farfalle. Ma quando ci guardiamo allo specchio sembra proprio che la farfalla sia rimasta imprigionata in uno scafandro.
Provate a fare questo piccolo esercizio: mettetevi davanti a uno specchio a figura intera, possibilmente non vestite con una tuta mimetica, ma con un abito che lasci intravvedere le vostre forme naturali. Fatto? Siete in posizione? Bene, siate sincere con voi stesse. Che cosa vi siete dette per prima cosa?

·         Devo dimagrire
·         Che faccia sciupata
·         Che occhiaie
·         Quante rughe
·         Ho un altro capello bianco
·         Che pancia
·         Che cosce grosse
·         Che poco seno
·         Che seno grosso
·         Che seno cascante
·         Devo depilarmi
·         Ho un altro brufolo
·         Che brutte smagliature
·         Devo rifarmi i capelli
·         Che brutta cicatrice

Se nessuna delle frasi nell'elenco sopra vi è venuta in mente, godetevi la vostra buona immagine corporea. Altrimenti riflettiamo insieme sul perché noi donne siamo così critiche, severe ed esigenti rispetto al nostro aspetto fisico. Perché siamo subito pronte a valutare ciò che vediamo a caccia di difetti invece che apprezzare le buone qualità che sempre ci sono? Per inciso, molte volte quando gli altri ci dicono “ma no, non sei invecchiata/ingrassata, ecc.”, mica ci crediamo!


giovedì 25 luglio 2013

Soffrire in amore (4/4) - Una buona notizia!

a cura di Micaela Crisma, Psicoterapeuta ACCSE

micaela_crisma@yahoo.it


C'è però una buona notizia. Il partner è colui o colei che più ci fa soffrire, ma anche la persona che può aiutarci a guarire da ferite molto profonde.
Se abbiamo la fortuna di incontrare un partner che capisce le nostre dinamiche e vi risponde in maniera sana avremo la possibilità di fare una preziosa esperienza riparatoria e di uscire dal circolo vizioso.
Se amiamo sinceramente il nostro partner, ma vediamo che non riusciamo a superare le difficoltà, una terapia di coppia basata sull'attaccamento può essere di grande aiuto se entrambi i partner sono motivati a cambiare i propri comportamenti.
Se siamo da soli a lottare per il nostro amore, un terapeuta ci può aiutare a vedere cosa ci lega a questa persona, a modificare le dinamiche di relazione distorte e anche, quando è necessario, a staccarci da chi non ci vuole veramente bene.
Qualche volta rimaniamo con una persona perché pensiamo di non poter avere nulla di meglio, per la paura di rimanere soli o perché a fronte di tanti difetti e motivi di sofferenza soddisfa qualche altro nostro bisogno inespresso. In tal caso, una terapia aiuta a capire di che cosa abbiamo bisogno veramente e se il partner in questione può soddisfarlo o meno.
Gli errori ci aiutano a crescere. Rimanere in una relazione che ci fa sentire sbagliati ci impedisce di sviluppare tutte le nostre potenzialità ed è un ostacolo formidabile all'amore e alla felicità.

mercoledì 24 luglio 2013

Soffrire in amore (3/4) - Uomini e donne

a cura di Micaela Crisma, Psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it


A complicare le cose, nella nostra società uomini e donne vengono spesso ancora allevati in modo molto diverso. Gli uomini fin da piccoli vengono sollecitati a essere autonomi e indipendenti, a non mostrare apertamente ciò che provano (guai a loro se piangono, tabù ancora molto sentito!). Devono essere forti, offrire sicurezza e protezione e allo stesso tempo fare i duri. Ciò favorisce in certe condizioni lo sviluppo di comportamenti violenti, molto più frequenti nei maschi, di cui ci occuperemo in un altro articolo. Allo stesso tempo, l'uomo è abituato a contare sulla presenza di una donna che lo accolga e lo accudisca dal punto di vista affettivo: prima la madre, poi la moglie, poi la figlia. Gli uomini cercano, e trovano quasi sempre, una risposta ai propri bisogni affettivi in una donna. Ciò permette loro di essere apparentemente molto indipendenti. Quando però si ritrovano single, spesso dimostrano di reagire molto peggio e di essere meno capaci di cavarsela da soli senza una donna accanto.

Le donne vengono invece abituate fin da piccole a parlare di sentimenti propri e altrui: possono permettersi di piangere e di manifestare anche i loro lati deboli, ritenuti (a torto) tipicamente femminili. Ci si aspetta inoltre che si occupino degli altri e che da adulte mettano al primo posto il soddisfacimento dei bisogni affettivi del partner, dei figli e di altri familiari. Da un lato possono dimostrarsi deboli e sopraffatte dalle emozioni, dall'altro spesso devono rinunciare ai propri bisogni per occuparsi degli altri ed essere in realtà molto forti e dispensatrici di affetto. Molte donne crescono così con la sensazione di un vuoto affettivo che sperano di poter colmare grazie al partner. E qui nascono le maggior incomprensioni: l'uomo si mostra indipendente e dà per scontato che la donna lo accudisca affettivamente. Lei vive la sua indipendenza come indifferenza e distacco e rimane delusa perché il vuoto affettivo non viene mai colmato. Percependo il distacco, richiede più attenzioni, lui si sente asfissiato e si distacca ancora di più, deludendola. Le stesse dinamiche si possono osservare nelle relazioni omosessuali, anche se con sfumature un po' diverse.

martedì 23 luglio 2013

Soffrire in amore (2/4) - Dalle stelle.... alle liti

a cura di Micaela Crisma, Psicoterapeuta ACCSE
micaela_crisma@yahoo.it


Ognuno di noi in qualche modo ripete col partner degli schemi di relazione che ha appreso da bambino con i propri genitori. Questi schemi ci sono così familiari che nemmeno ci rendiamo conto di possederli, salvo notare, ogni tanto, casualmente, che il partner assomiglia un po' a un genitore (madre o padre, il genere è indifferente in questo caso). Quando da adulti scegliamo un partner, cerchiamo in questa relazione la soddisfazione dei nostri bisogni affettivi. Dopo la fase iniziale di innamoramento in cui, letteralmente, “l'amore è cieco”, iniziano i primi normali dissapori. Chi ha avuto delle solide esperienze di attaccamento sicuro non si lascerà abbattere e le affronterà per quel che sono, piccoli ostacoli da superare per rafforzare il rapporto. Chi però ha avuto esperienze di cura ambivalenti, trascuranti o caratterizzate da incoerenza risponderà in modo molto diverso. Si sentirà punto sul vivo e reagirà mettendo in atto una reazione tipica, quella che per anni gli/le ha permesso di sopravvivere nella famiglia d'origine. Una piccola separazione diventa un abbandono e si reagisce come se quest'ultimo fosse la realtà. Un'incomprensione viene interpretata come un inganno, un tradimento o una dimostrazione che quello che la coppia sta vivendo non è vero amore. Il partner, a sua volta, porta con sé i propri schemi e reagirà al comportamento più o meno appropriato (accuse di tradimento, abbandono, rimostranze, ecc.) seguendo la propria dinamica affettiva tipica.

lunedì 22 luglio 2013

Soffrire in amore (1/4) - Perchè soffriamo in amore?

a cura di Micaela Crisma, Psicoterapeuta ACCSE
(micaela_crisma@yahoo.it)


L'amore, che pena! Eppure non possiamo farne a meno. Ma perché soffriamo tanto e perché capita così spesso di scegliere il partner sbagliato (e di tenerselo)?
Chi ha avuto da piccolo dei genitori amorevoli che hanno risposto in maniera coerente e sollecita ai suoi bisogni è più corazzato contro le pene d'amore. Crescendo, si aspetterà di incontrare dei partner che l'amino, lo/la rispettino e che siano disponibili nel momento del bisogno. Penserà anche di poter esprimere i propri sentimenti, anche quelli scomodi, senza il timore di essere abbandonato per questo. Sarà quindi più autentico, assertivo e capace di farsi rispettare.

La situazione è più difficile per chi ha avuto dei genitori meno attenti e/o con problemi. Chi ha avuto dei genitori distaccati avrà imparato ad arrangiarsi da solo e a non aspettarsi di essere amato. Il futuro partner avrà così a che fare con una persona che farà fatica a mostrare i propri sentimenti e che risponderà con l'indifferenza di fronte al rischio di una separazione. Il partner invece che ha avuto dei genitori ansiosi, preoccupati e incoerenti tenderà ad avere un comportamento altrettanto incoerente. Pronto a fare i capricci, a pretendere attenzioni e allo stesso tempo terrorizzato di essere abbandonato. Infine, quando i genitori sono stati molto assenti per malattie, gravi lutti, problemi o sono stati maltrattanti, la persona farà molta difficoltà a fidarsi veramente del partner. Vivrà nel timore della ritorsione, del tradimento, dell'inganno, e si comporterà di conseguenza, anche quando ciò non è giustificato dalla situazione.

martedì 28 maggio 2013

Bullismo e doping

L'8 maggio 2013 l'A.C.C.S.E., in collaborazione al SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), ha partecipato all'evento dell' "Osservatorio Nazionale del Bullismo e Doping", tenutosi in città, che ha visto partecipare molti alunni delle terze medie di Trieste.
Lo scopo era quello di sensibilizzare i giovani, nelle maggiori città italiane, rispetto due temi molto "caldi" in questo periodo: il bullismo nelle scuole e il doping nello sport.
L'incontro di Trieste, che è durato circa 2 ore, ha permesso ai ragazzi in sala (412 in tutto), di ascoltare testimonianze di sportivi ad alti livelli, che hanno spiegato il senso del sacrificio per raggiungere l'obiettivo, la vittoria della gara, senza utilizzare scorciatoie o facilitazioni che accelererebbero la meta togliendo la soddisfazione derivata dall'impegno di molte stagioni sportive.

L'intervento sul bullismo è stato proposto attraverso la presentazione di due filmati, principalmente con lo
scopo di far riflettere. Poco dopo si è iniziata la parte con contenuti e definizioni dei ruoli svolti all'interno del gruppo, dal bullo, dai gregari, dalla vittima, facendo un'analisi approfondita di comportamenti, pensieri, dinamiche di ciascuno.
I ragazzi hanno assistito volentieri, sono stati partecipi e collaborativi, specie quando si è approfondito il tema del cyberbullismo, quel fenomeno che dilaga sempre più grazie all'ausilio della tecnologia e il possesso di  smartphone dotati di connessione ad internet, che è forse ancora più subdolo del bullismo di prima generazione, in quanto la vittima stessa è schernita in rete, senza che possa vedere in volto il suo "nemico", senza la possibilità di difendersi e dire la sua.
E' stata una bella esperienza, che si spera, possa essere ripetuta più di una volta l'anno: se si vuole combattere davvero il fenomeno, dovrebbe diventare un periodico appuntamento di aggiornamento, di riflessione, di condivisione.


Nell'immagine, l'articolo che Il Piccolo ha dedicato all'iniziativa. 

lunedì 20 maggio 2013

Scuola per genitori 2013

Si è concluso lunedì 6 maggio il ciclo di incontri e approfondimenti per genitori, insegnanti ed educatori che ACCSE ha condotto in collaborazione con Le Buone Pratiche Onlus, a latere della III Edizione della Scuola per genitori
L'idea nuova di questa edizione era di affiancare alle serate ricche di spunti, condotte da relatori di fama nazionale, dei momenti a partecipazione più limitata, in cui fosse possibile approfondire i temi proposti attraverso una metodologia esperienziale. Due socie di ACCSE hanno animato questi "laboratori" attraverso discussioni, role-play, scambio di esperienze sull'adolescenza, sui conflitti in famiglia, sui rapporti famiglia-scuola e su molti altri temi che emergevano spontaneamente dal confronto tra i partecipanti. Attraverso la metafora della valigia, ciascuno è diventato compagno di viaggio per gli altri, alla ricerca del proprio, personalissimo modo di essere genitore, in rapporto con ciascuno dei propri, personalissimi figli. 
L'iniziativa è stata seguita con entusiasmo e partecipazione, attendiamo ora le novità per il prossimo anno....


giovedì 4 aprile 2013

Utilizzo del Rorschach in ambito giuridico

Parte a maggio il Corso Introduttivo per l'Utilizzo del Rorschach in ambito giuridico. Si terrà il sabato mattina, in data 4 e 11 maggio,  dalle 9.30 alle 13.00. La frequenza è riservata ai soci ACCSE laureati o laureandi in Psicologia, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per info e iscrizioni, rivolgersi alla dr. Crisma: micaela_crisma@yahoo.it (cell: 349 1700137)

lunedì 1 aprile 2013

c'è del nuovo!

Creata la pagina "Le nostre attività", per presentare l'elenco delle principali attività svolte dall'inizio a oggi.
Visitatela, per conoscerci, cliccando sul menù a destra o direttamente sul titolo della pagina in questo post :-)